Per osservare i campioni biologici e microbiologici serve necessariamente l’apparecchiatura giusta. In questo articolo dedicheremo spazio e tempo ai microscopi scientifici (detti anche biologici): questi strumenti, retroilluminati e con un alto numero di ingrandimenti, fanno proprio al caso nostro.
Uno dei parametri che viene più considerato al momento della scelta di un microscopio ottico da comprare è quello dell’ingrandimento. Se questo valore è alto significa che la capacità di ingrandire del nostro strumento sarà elevata. Ci teniamo, però, a sottolineare che non è l’unico aspetto che va valutato quando si decide di acquistare un microscopio. Sono tanti, infatti, i fattori di cui tener conto quando decidiamo di avvicinarci a questo particolare mondo: dal costo del prodotto al tipo di risoluzione, dall’illuminazione al tipo di utilizzo che dobbiamo farne.
Microscopi stereoscopici o biologici?
Sul mercato esistono diversi tipi di microscopi ottici dall’utilizzo e dalle caratteristiche differenti. Per osservare le cellule – non ci sono dubbi – l’unica opzione è rappresentata dal microscopio biologico. Questo strumento ci permette di esaminare vetrini di materiale biologico vivi, preparati o anche microrganismi.
I modelli di microscopio scientifico hanno un minimo di 400 ingrandimenti ed un limite massimo di 1.000. Si tratta di strumenti usati specialmente in ambito scientifico e professionale: è richiesta, dunque, una certa competenza per il loro impiego.
Chi decide di comprare un microscopio non deve considerare soltanto l’elevato numero di ingrandimenti; capita spesso che si ritrovi, infatti, con un apparecchio che non risulta poi in grado di soddisfare le nostre necessità. Il microscopio va scelto in base al tipo di utilizzo e a ciò che dobbiamo esaminare. Vi consigliamo sempre di leggere le recensioni per avere una panoramica più chiara degli articoli in vendita.
Per osservare cellule vegetali, vetrini istologici e anche microrganismi acquatici occorre necessariamente optare per un microscopio biologico
Il discorso cambia quando si parla di microscopio stereoscopico: questo strumento è ideale per esaminare fossili, piante o anche minerali. Non è consigliato, invece, per l’osservazione cellulare. I microscopi stereoscopici hanno un minimo di ingrandimenti pari anche soltanto a 5 e possono arrivare ad oltre 100 ingrandimenti.
I microscopi stereoscopici sono funzionali in vari ambiti. Sono più pratici e versatili dei modelli biologici e vengono valutati soprattutto per l’effetto tridimensionale offerto dalle immagini osservate mediante gli oculari.
Tra i microscopi ottici sono molto gettonati anche quelli portatili. Hanno una capacità di ingrandimento minima pari a 10x sino ad un massimo di 100x. I microscopi portatili sono l’apparecchiatura giusta per poter esaminare metalli, tessuti e carta. Tutti gli apparecchi sono dotati di illuminazione in modo tale che l’utente possa osservare al meglio i campioni. I modelli più avanzati tecnologicamente sono capaci di garantire un’elevata risoluzione al pari dei modelli precedentemente descritti.
La lampada
I microscopi, finalizzati all’osservazione delle cellule, sono tutti dotati di lampade integrate. In questo modo i campioni appaiono nitidi durante il nostro esame. In passato erano, invece, molto diffusi i modelli a specchio che fruivano della rifrazione di fasci di luce esterni per illuminare i materiali da osservare.
Le lampade presenti su un microscopio possono essere di due tipi: alogene o a Led. Le prime scadano di più e sono caratterizzate da un consumo elettrico elevato. Le lampade a Led, invece, generano meno calore e consumano anche di meno.
Se dobbiamo dedicarci all’osservazione cellulare è necessario che la luce emessa dalle lampade sia di colore bianco. Un’eventuale presenza di colore – volta a distinguere particolari nei campioni – deve essere garantita da specifici filtri trattati.
I modelli migliori di microscopi biologici sono quelli che permettono di regolare l‘intensità del fascio di luce, a prescindere dal tipo di lampada di cui sono dotati. La regolazione dell’intensità va fatta a seconda del campione da esaminare e della necessità di maggiore o minore luminosità.
Le componenti principali
Tra le componenti principali di un microscopio biologico c’è il condensatore che è un sistema di lenti, la cui funzione è quella di dirigere la luce in un fascio luminoso che colpisce prima il campione per poi arrivare all’obiettivo del microscopio e all’occhio. Naturalmente, così come per il fascio di luce, anche il condensatore è soggetto a regolazione in base al campione che va esaminato.
I condensatori si possono dividere in tre tipi:
- Condensatori cromatici: la loro struttura è semplice e caratterizzata da sole due lenti. I condensatori cromatici sono i meno costosi e non consentono una correzione delle aberrazioni.
- Condensatori planari: sono più complessi rispetto ai modelli descritti in precedenza e sono capaci di correggere l’aberrazione sferica.
- Condensatori acromatici: questi articoli sono più costosi e sono in grado di correggere l’aberrazione cromatica. I modelli più sofisticati correggono anche l’aberrazione sferica.
La lampada, presente su un microscopio, può essere alimentata in modo diverso: con batterie, mediante cavo Usb o anche tramite rete. L’alimentazione varia a seconda del modello di microscopio: i classici sono alimentati a batteria; i modelli Lcd mediante rete elettrica e quelli collegati al pc mediante il cavo Usb connesso al personal computer.
Altra componente fondamentale di un microscopio scientifico è quella rappresentata dal tavolo traslatore. Questo elemento rappresenta la base su cui poggiare il vetrino con il campione da esaminare. Ci sono tavoli più economici ed altri più costosi; i primi sono dotati soltanto di una coppia di fermagli per bloccare il vetrino. I modelli più moderni di microscopio sono invece caratterizzati da un tavolo meccanico, noto pure come tavolo a croce, dove il vetrino viene bloccato grazie ad un traslatore. Presenti anche due viti per consentire lo spostamento del vetrino.
Il tavolo di un microscopio prevede anche un’apertura attraversata da un fascio di luce emesso dalla lampada e dal condensatore. Nei modelli più economici tale fessura è semplicemente un foro mentre i microscopi più moderni ed avanzati tecnologicamente prevedono la presenza di un diaframma. Quest’ultimo elemento serve a rimpicciolire o ad ingrandire il fascio di luce generato dal condensatore.
Gli accessori
La presenza di accessori è un altro fattore di cui tener conto quando decidiamo di acquistare un microscopio scientifico. Ci sono modelli presenti sul mercato che prevedono in dotazione preparati e strumenti vari ed altri che invece sono solitamente destinati a principianti e quindi sono privi di accessori extra.
Uno degli accessori più utili è sicuramente la guida introduttiva. Non parliamo del manuale di istruzioni ma di una serie di consigli rivolti a principianti e bambini che per la prima volta andranno ad usare un microscopio.
Altri accessori importanti per l’osservazione delle cellule sono: i vetrini vuoti; le pinzette, le fialette e i bisturi per le preparazioni; due o tre oculari intercambiali, i coperchi per proteggere le lenti degli oculari dalla polvere. I modelli più moderni e usati da professionisti presentano in dotazione anche filtri colorati e trattati.
Le fasce di prezzo
Un microscopio scientifico è caratterizzato da materiali costruttivi di qualità. Occhio, naturalmente, anche alle lenti e agli obiettivi che sono tra le componenti principali di un microscopio. Di modelli ve ne sono tanti e risultano prodotti da vari marchi specializzati. Alcuni assicurano un alto livello di qualità, altri invece sono più abbordabili e consigliati soprattutto per chi vuole usare un microscopio per studio o hobbistica. Appartengono ad una fascia di prezzo più bassa, infine, i modelli rivolti ai principianti o ai bambini.
Il costo, ovviamente, è un altro parametro che viene preso in considerazione quando ci si reca in un magazzino specializzato per l’acquisto di un microscopio. Ci sono articoli che hanno un prezzo compreso tra i 50 e i 100 euro; molti sono soltanto dei semplici giocattoli che presentano infatti in dotazione lenti in plastica e non in vetro. Chi invece ha una passione per il mondo della microscopia può optare per prodotti, di fascia intermedia, che hanno un costo compreso tra i 200 e i 400 euro. Si tratta di articoli che hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo e che assicurano buone prestazioni e un’alta risoluzione delle immagini.
Chi, invece, utilizza microscopi biologici in laboratorio o comunque nell’ambito della ricerca per motivi professionali, deve spendere molto di più rispetto a quanto abbiamo visto finora. I modelli più accessoriati ed efficienti possono arrivare anche ad avere un costo superiore ai 1000 euro. A fare la differenza è la qualità dei materiali delle lenti, del condensatore e del tavolo traslatore. I prodotti migliori inoltre si avvalgono di un numero maggiore di oculari; spesso si arriva ad averne ben tre. I prodotti di fascia intermedia presentano due oculari mentre i microscopi più economici ed accessibili a tutti presentano un unico oculare. Insomma, è il caso di dire che ce n’è per tutte le tasche e per tutti i gusti.