I microscopi sono strumenti finalizzati ad ingrandire un’immagine tanto da consentire di osservare anche i più piccoli particolari in dettaglio. Di questi dispositivi ne esistono di diverse misure ed utilizzi: ci sono apparecchi da studio, altri per uso domestico.
In base al numero di oculari, i microscopi si possono definire monoculari quando è presente un solo oculare o binoculari se sono presenti due oculari. Ci sono anche microscopi trinoculari quando il dispositivo è caratterizzato da due oculari e da un terzo usato per agganciare una videocamera o una fotocamera. In questa guida ci soffermeremo in particolare sui microscopi binoculari che sono anche quelli più diffusi in commercio. Insieme ne scopriremo dettagli, caratteristiche, costo e funzionamento. Restate collegati!
Com’è fatto
Prima di utilizzare un microscopio, è opportuno conoscerne la struttura. Ci sono alcuni elementi essenziali che devono essere riconosciuti da chi fa uso di questo apparecchio. Solo in questo modo è possibile utilizzare il dispositivo nel migliore dei modi. Partiamo proprio dall’oculare che è la componente che consente all’utente di osservare il campione.
I microscopi semplici sono caratterizzati da un solo oculare; i modelli complessi possono essere binoculari. Consentono di poter studiare il campione in modo migliore e soprattutto in maniera comoda.
Altri elementi essenziali di un microscopio sono il tavolino portaoggetti su cui andremo a poggiare i vetrini e lo stativo che unisce l’oculare alla base del microscopio. Fondamentali, invece, per la messa a fuoco sono le due manopole: la vite micrometrica e la vite macrometrica. Quest’ultima è più grande ed è posizionata su un lato del microscopio; mediante questa vite è possibile muovere l’obiettivo, accostandolo o prendendo le distanze dal campione.
La vite micrometrica ha dimensioni inferiori rispetto a quella macrometrica. Viene usata per osservare i dettagli; questo elemento consente, infatti, una messa a fuoco più precisa.
L’obiettivo è l’elemento che permette di ingrandire l’immagine. Naturalmente sono diversi i modelli anche in base al tipo di ingrandimento. La lampada è collocata sulla base dell’apparecchio ed è proiettata sul tavolino portaoggetti. Senza la fonte di luce, non sarebbe possibile osservare per bene l’immagine. Il condensatore, invece, si trova sotto il tavolino; grazie a questo elemento si può modificare la quantità di luce ch colpisce il campione.
Come funziona
Non tutti ci pensano ma è opportuno che il microscopio venga sempre appoggiato su una superficie piana e pulita. Prima di catapultarci nel fantastico mondo della microcosmo, dobbiamo dunque armarci di un panno – meglio se in microfibra – e d un detergente per pulire il tavolo. Il microscopio va sempre afferrato per la base e per lo stativo.
Per un’osservazione più ampia di un campione possiamo partire da un ingrandimento minimo. La capacità di un microscopio di ingrandire un campione è riportata su un lato dell’obiettivo. Minore è il numero, più basso sarà l’ingrandimento. Il nostro consiglio è tenere sempre a portata di mano un manuale di istruzioni in modo che ognuno possa conoscere per bene il dispositivo in suo possesso. Non dimenticate di prestare attenzione pure alla cura e alla manutenzione del microscopio.
I vetrini vanno puliti con un panno in microfibra. Da evitare quelli in carta che possono lasciare tracce. Quando si tocca il vetrino, sarebbe preferibile indossare un paio di guanti e tenerlo soltanto per i bordi.
Chi si sta avventurando ora in questa nuova dimensione, dovrebbe usare dei vetrini preparati. Al loro interno sono infatti già caratterizzati da un campione bloccato nel modo giusto. Dove trovarli? Semplice, basta rivolgersi ai negozi che vendono materiali scientifici. Alcuni inoltre escono nella confezione del vostro microscopio appena acquistato. Una volta sistemato il vetrino sul tavolino portaoggetti, dobbiamo fissarlo. A venirci in aiuto saranno le due mollette. Il tavolino è dotato, infatti, di due mollette che possono essere sia in plastica che in metallo: questi elementi servono a fissare il vetrino in modo che le mani siano libere e possiate dedicarvi alla messa a fuoco dell’immagine.
Il vetrino non va collocato con forza sotto le mollette. L’operazione è molto semplice, bisogna soltanto sollevare le clip e far scivolare il vetrino prima sotto una molletta e poi sotto l’altra. I vetrini vanno sempre maneggiati in modo corretto e senza usare troppa forza se non volete ritrovarveli spezzati in più parti.
Ora passiamo alla parte più interessante: accendiamo il microscopio, troverete l’interruttore su uno dei due lati. A questo punto la parte centrale del vetrino si illuminerà. In caso contrario c’è un problema: il condensatore potrebbe non essere aperto se non si vede alcuna luce o magari non aperto del tutto.
Come regolare un microscopio binoculare
Dal momento che stiamo utilizzando un microscopio binoculare, è opportuno regolare gli oculari. Vediamo in che modo fare. In primis bisogna far ruotare ciascun oculare in modo da cercare la giusta distanza tra gli occhi. Stiamo parlando della cosiddetta distanza interpupillare.
Se usiamo un microscopio binoculare e guardiamo attraverso entrambi gli oculari dobbiamo vedere un unico disco di luce. Se invece si vedono due immagini, significa che non è stata regolata per bene la distanza tra gli oculari. Bisogna avvicinarli o distanziarli fin quando non si vede un unico disco luminoso.
Chi indossa gli occhiali, deve toglierli. L’unica cosa da fare è regolare la messa a fuoco del microscopio in base alle rispettive esigenze legate alla vista. Il condensatore va invece sempre regolato in modo che sia completamente aperto. Grazie al condensatore varia la quantità di luce proiettata sul vetrino e per iniziare a mettere al fuoco il campione è necessario che sia illuminato al massimo. Per quanto riguarda l’ingrandimento, il nostro suggerimento è partire sempre da un valore più basso per poi aumentare man mano finché l’immagine non viene messa a fuoco. Partire da un potere inferiore significa avere un campo visivo sicuramente più ampio senza perdere i punti di riferimento.
L’obiettivo 4x è il modello classico che solitamente si ritrova nei microscopi di base. Gli obiettivi più potenti sono invece quelli da 10x e da 40x.
Gli oculari hanno invece una capacità di ingrandimento pari a 10x. Questo valore viene poi moltiplicato per il potere di ingrandimento dell’obiettivo che stiamo usando. Ecco che con un obiettivo 4x, il potere di ingrandimento totale sarà pari a 40x.
Come osservare un campione
Il vetrino deve avere una posizione centrale sul tavolino portaoggetti. Solitamente, infatti, le dimensioni dei vetrini sono superiori rispetto a quelle del campione che vi viene fissato. Se dobbiamo osservare una sostanza conviene metterla al centro della fonte di luce. Il vetrino va mosso piano piano mentre si guarda nell’oculare.
Per la messa a fuoco dell’immagine dobbiamo far uso delle vite di regolazione e del condensatore. In primis dobbiamo partire dalla vite macrometrica, che abbiamo detto è la più grande, per poi passare a quella micrometrica che permette di modificare anche il livello di luminosità. Si guarda attraverso l’oculare e si ruota gradualmente la vite macrometrica per una prima messa a fuoco. Per ottimizzare l’immagine si passa alla vite micrometrica. Occhio anche alla regolazione del condensatore che è un elemento fondamentale nella struttura del microscopio. Collocato sotto il tavolino portaoggetti, il condensatore permette di ridurre la quantità di luce per ottenere un’immagine dai contrasti più definiti.
Per ingrandire l’immagine, bisogna far uso dell’obiettivo più forte. Naturalmente si passa ad un obiettivo dal potere di ingrandimento superiore quando con quello meno potente non siamo più capaci di mettere a fuoco i particolari del campione.
Con un ingrandimento superiore si possono osservare maggiori dettagli del campione. Nel momento in cui si cambia l’obiettivo, bisogna però far attenzione a non rompere il vetrino.
Per prendere dimestichezza con il microscopio si può passare da un obiettivo all’altro e regolare sempre le viti per assicurare una corretta messa a fuoco dell’immagine. Per tenersi in allenamento il consiglio è quello di far uso di diversi tipi di vetrini. Le lenti del microscopio non vanno mai toccate con le dita per evitare di lasciare impronte su quelle che vengono considerate componenti essenziali dell’apparecchio.
Se si acquista un microscopio binoculare, è opportuno anche prendersene cura e dare spazio alla sua pulizia e manutenzione. Le lenti, ad esempio, sono delicate e vanno pulite con un liquido e un panno specifico. Il microscopio va sempre conservato in un posto in cui non ci sia polvere in modo da non comprometterne il funzionamento.
Il costo di un microscopio binoculare varia a seconda dei modelli, che sono davvero tanti in commercio. Ci sono prodotti per uso amatoriale che si aggirano intorno ai 100 euro o anche meno. Sono adatti pure per i bambini. Per un microscopio di qualità, utile sia per lo studio che semplicemente per passione, il prezzo è compreso tra i 200 e i 400 euro. Un articolo professionale, usato in laboratorio o comunque nell’ambito della ricerca, costa anche più di 1000 euro.